Così dopo il naufragio resti immobile
lo sguardo fisso alla terraferma
come se spostarlo la facesse partire
e vorresti restare in quella stagnola per sempre
un pesce al forno della terrapromessa
tra le parole concitate dei soccorsi
che non spostano nulla, nulla
ricompongono nonostante l’aiuto
e nell’immobilità – improvvisa
è la vita, la quiete serena del tempo nullo
nonostante lo scorrere di bare appena nate
che conservano i frammenti della partenza
del ritorno.
da “STO – poesie per stare”, raccolta inedita
Antonella Bukovaz