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DIASPORA (concetto)

Il termine di diaspora che significa dispersione viene dal greco. Lo si trova in Tucidite (La guerra del Peloponneso, II, 27) per caratterizzare l’esilio delle popolazioni d’Egina. Questo termine non presenta ambiguità quando lo si utilizza a proposito del popolo ebraico. Allorché si tratta di applicarlo ad altri gruppi religiosi o etnici, la difficoltà di una definizione che riesca a tracciare una linea netta tra migrazione e diaspora, o tra minoranza e diaspora, si ritrova frequentemente. Gli studiosi del fenomeno presentano generalmente quattro criteri che nell’insieme o anche presi solo in parte costituiscono la specificità del fenomeno di diaspora.

Un primo criterio è il riferimento ad un disastro, spesso di natura politica, che provoca la dispersione collettiva e forzata di un gruppo omogeneo religioso e/o etnico (vedi gli Ebrei e gli Armeni).

Un secondo criterio per definire la diaspora è il ruolo che vi svolge la memoria collettiva (scritta e/o orale) che trasmette nello stesso tempo i fatti storici che hanno provocato la dispersione e, in senso più largo, una eredità culturale. (vedi i Giudei, gli Armeni, i Palestinesi, gli Zingari…)

Un terzo criterio ancora più importante tra i fattori che fondano una diaspora è la volontà di trasmettere la propria eredità allo scopo di salvaguardare la propria identità, qualunque sia, del resto, il grado di integrazione sul posto di residenza. La volontà di durare in quanto gruppo minoritario attraverso la trasmissione di un’eredità (oltre agli esempi precedenti, vedi il caso delle diaspore cinesi e indiane). Una variabile importante per durare nel tempo è la consistenza numerica. I gruppi troppo ristretti o troppo isolati tendono a dissolversi.

Un quarto criterio che permette, infine, d’affermare che un gruppo determinato costituisce o meno una diaspora è il fattore tempo. Solo il tempo decide, in realtà, se una minoranza corrispondente in tutto o in parte ai criteri sopraindicati è una diaspora che ha assicurato la sua sopravvivenza e il suo adattamento. La storia degli ultimi secoli abbonda in esempi di gruppi che sono emigrati e si sono diluiti o fusi in altre comunità.

Gerard Challiand e Jean-Pierre Rageau

Antonio Perotti

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