L’educazione necessita sempre di un obiettivo (non è possibile educare se non si chiarisce il fine), di mezzi (o strumenti) e di un metodo (ossia di una riflessione sul “modo”, il cammino da percorrere; tenendo conto del punto di partenza degli ostacoli da superare e degli obiettivi da raggiungere). La didattica rappresenta, in concreto, ossia in riferimento alla situazione reale, il percorso che si intende seguire.
Riflettere sulla didattica in prospettiva interculturale vuol dire riflettere sulla modalità più idonea alla trasmissione dei principi interculturali. Il fatto che a tutt’oggi esistano solo pochi modelli di didattica interculturale, non scaturisce dallo scarso interesse suscitato dall’argomento, quanto, soprattutto, dalla difficoltà di individuare delle modalità come “tipicamente interculturali”. Se, come accennato, la pedagogia interculturale non può essere divisa nettamente da quella generale (l’oggetto resta lo stesso: l’educando, a prescindere da lingua, cultura o religione), anche la didattica generale difficilmente potrà essere nettamente differenziata da quella interculturale. Importante risulta invece aggiungere e sottolineare quei concetti maggiormente presenti in contesto migratorio o di pluralità etnico-culturale, come il rispetto, l’accettazione, il dialogo, la gestione nonviolenta dei conflitti.
Agostino Portera