Nella dottrina tradizionale tra le categorie di diritti umani si trovano quelli civili (necessari alla libertà individuale), politici (partecipazione al potere) e sociali (sicurezza economica), culturali. Il riferimento normativo risiede nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948, promulgata per garantire la dignità dell’uomo anche nonostante o contro lo Stato.
L’educazione ai diritti umani promuove l’impegno a sviluppare sia la loro conoscenza che l’adesione personale ai principi di uguaglianza, giustizia, dignità, pace, libertà. Essa ingloba anche la dimensione della comprensione internazionale e costituisce il nucleo dell’educazione interculturale.
Lo studio dei diritti umani può essere affrontato sia in una prospettiva di attualità, con l’approccio ai Documenti internazionali ed una analisi dei relativi concetti ( uguaglianza, libertà, discriminazione, sia in una prospettiva storica, in quanto sviluppo delle grandi questioni sociali. In ogni caso, anche nell’educazione ai diritti le dimensioni cognitiva, morale ed affettiva devono essere connesse.
Uno dei problemi principali dell’educazione ai diritti si colloca però soprattutto nella contraddizione tra le affermazioni di principio ed il loro concreto disconoscimento nel mondo attuale. La semplice proclamazione dei diritti è quindi inefficace se non viene accompagnata dalla conoscenza delle violazioni dei diritti umani, dalla loro attualizzazione e dalla formazione all’impegno nella loro difesa.
(Abou, Meyer-Bisch, Bobbio)
Milena Santerini