La “cittadinanza”, cioè lo status di chi è a pieno titolo membro di una comunità, definisce l’appartenenza di una persona.
L’educazione alla cittadinanza consiste nel promuovere e rafforzare la coscienza civica come insieme di diritti e doveri, contribuendo a creare un corretto rapporto tra i cittadini e la comunità di cui fanno parte.
La nuova cittadinanza richiede tolleranza, coltivazione della giustizia, partecipazione sociale, rispetto delle procedure democratiche; in questo senso, promuove anzitutto la conoscenza di norme e istituzioni; sollecita l’intelligibilità del mondo politico e dei modelli di società; ma, soprattutto, richiede una adesione non soltanto cognitiva, ma globale, ai valori di giustizia sociale, tolleranza e solidarietà.
Poiché la situazione attuale a livello mondiale impone la necessità di considerare nuovi tipi di esclusione, sia all’interno (povertà e le discriminazioni sociali) che all’esterno (coloro che non appartengono allo Stato, gli immigrati), l’educazione alla cittadinanza dovrà affrontare, tra gli altri, il problema dell’inclusione/esclusione, i conflitti sociali nati dai fenomeni migratori, il tema dei diritti culturali.
Si parla, in questo senso, di educare ad una “nuova cittadinanza” multiculturale, pi- ampia di quella nazionale, dove identità culturale e appartenenza politica non devono necessariamente coincidere; al contrario, all’interno di una comune cultura politica, fondata su principi democratici, i gruppi etnici possono scegliere diverse forme di vita.
(Habermas, Veca, Dahrendorf, Leca)
MIlena Santerini