L’identità psico-sociologica è un insieme di criteri di definizione di un soggetto e un sentimento interno. Questo sentimento di identità è composto da diversi sentimenti: sentimento di unità, di coerenza, di appartenenza, di valore, di autonomia e di fiducia organizzati intorno a una volontà.
L’identità, in senso largo, è innanzitutto un insieme di caratteristiche che permettono di definire espressamente un soggetto.
L’identificazione è la ricerca di queste caratteristiche. Per la sociologia sociale i “riferimenti identitari” (quello in rapporto al quale si definisce) possono essere quantitativamente numerosi e sono in generale concetti più o meno estesi che fanno appello al vissuto, alle rappresentazioni, ai comportamenti.
Dall’esterno, l’identità è una delle definizioni possibili di un soggetto sociale. Questa definizione si riferisce a un certo numero di criteri (riferimenti identitari). Raramente è possibile enunciare tutti i criteri utilizzabili. La natura dei criteri scelti per la definizione permette di parlare di identità differenti: identità obiettiva (quando si scelgono dei riferimenti identitari d’ordine obiettivo: nome, sesso, età, territorio, ambiente o altri conosciuti e verificabili), identità culturale (quando si prendono essenzialmente dei riferimenti di ordine culturale: lingua. religione, codici culturali, ideologia…); identità di gruppo (quando si prendono riferimenti concernenti gruppi di appartenenza); identità sociale (riferimento alla posizione sociale); identità professionale (riferimento al curriculum vitae e alle attività professionali).
Chiedersi qual è l’identità “reale” di un soggetto sociale non ha senso. Un’identità è un’identità per qualcuno. Essa varia, dunque, in funzione degli attori interessati: il soggetto attore e gli altri soggetti attori. Entrano in gioco qui le idee della psicologia sociale sulle “identità sociali” in quanto insieme di identità attribuite da uno o più soggetti-attori a un altro attore.
L’identità (di un soggetto, di un gruppo o di una cultura) è la risposta data alla questione: che è questo soggetto, questo gruppo, questa cultura? Le risposte possono essere date dal soggetto stesso (identità autoenunciate) o dagli altri soggetti (identità enunciate da altri).
Il soggetto può a sua volta rispondere in diverse maniere: egli può credere intimamente in se stesso, a quello che è (identità soggettiva); può sperimentare ciò che è (sentimento di identità), può enunciare o presentare ad altri quello che è (identità affermata o presentata); può presentare solamente certe parti di ciò che è (identità di circostanza o di facciata); può fare un certo numero di cose che corrispondono a quello che crede di dovere fare (identità di condotta); può, infine, enunciare, presentare totalmente o parzialmente quello che non vuole essere (identità negativa rappresentata). Per tutti questi elementi noi troviamo il problema della difficoltà della presa di coscienza personale delle caratteristiche identitarie.
La risposta che ci viene dall’altro, può essere pure diversa: egli può enunciare quello che crede sull’identità del soggetto (identità indotta); può enunciare quello che il soggetto è concretamente per lui (identità percepita); può enunciare quello che egli vorrebbe che il soggetto sia (identità prescritta); può enunciare quello che normalmente da alcune caratteristiche banali di identificazione il soggetto deve essere (identità attribuita); l’identità legale, essendo, a sua volta, l’insieme delle caratteristiche sufficienti per definire un soggetto in rapporto alle leggi di una società (maggiore età, servizio militare, obbligo di dichiarazione fiscale, pensionamento, ecc..). L’identità che noi enunciamo è funzione della situazione nella quale noi siamo e dei bisogni d’informazione degli altri.
Noi definiamo dunque una identità (identità parziale) che si può enunciare su di lui. L’identità psico-sociale è quindi l’insieme delle identità parziali, enunciabili su un soggetto.
Ciascun soggetto può cogliere la sua identità soggettiva. L’identità soggettiva è la coscienza che il soggetto (individuo o gruppo) ha delle sue differenti identità. È la coscienza delle sue possibilità di partecipazione, la coscienza delle sue appartenenze culturali e di gruppo, la coscienza della sua identità sociale, la coscienza di ciò che vorrebbe essere (identità ideale) e la coscienza delle caratteristiche individuali che fondono la sua propria identità.
MUCCHIELLI, Alex
Antonio Perotti