Nato sulla spinta della Yugoslavia di Tito e successivamente alla Conferenza di Bandung del 1955, il movimento dei paesi non allineati sostenne la lotta di liberazione ed i movimenti per l’indipendenza dei popoli coloniali.
Il movimento dei non allineati si indebolì molto presto quando fu abbandonato dalla Cina a causa di un conflitto armato (1962) che vide il paese asiatico opposto per questioni di confine all’India. Tuttavia la formazione di nuovi stati indipendenti in Africa e l’adesione di alcuni paesi latino-americani diede al gruppo una notevole consistenza numerica ed un peso che si fece sentire nell’assemblea e nelle commissioni delle Nazioni Unite costringendo anche le superpotenze ad una maggiore attenzione ai problemi del Terzo Mondo. L’impatto politico del movimento è andato scemando negli anni ‘70 (anche perché le differenze economiche e politiche all’interno dei nuovi stati rendevano improbabile uno sforzo unitario prolungato). Dopo la scomparsa del bipolarismo conseguente alla caduta del Muro di Berlino (1989) il movimento rappresenta oggi soltanto una simbolica sopravvivenza.