Nome del nono mese del calendario lunare islamico.
Il digiuno che i musulmani praticano in questo mese si basa su una richiesta coranica (Cor 2,183-187) “…Mangiate e bevete fino a che si distingua per voi il filo bianco dal filo nero, all’alba: Poi fate digiuno completo fino alla notte”.
I fedeli dall’età della pubertà si astengono da ogni cibo, da ogni bevanda, dalle relazioni sessuali, dal fumo fino al calare del sole. Sono dispensati dal digiuno i malati e coloro che sono in viaggio, che digiuneranno quando non più impediti. Una notte di questo mese è celebrata come notte in cui fu rivelato il Corano ed è festeggiata nelle moschee.
Al tramonto del sole gli interdetti cessano e il pasto di rottura del digiuno è un momento di grande fraternità.
Il senso del digiuno sta nello sperimentare la fame divenendo così più sensibili verso i poveri; infatti durante questo mese si raccolgono molte elemosine.
E’ anche un mese di esercizio della volontà per dominare se stessi, è tempo di preghiera, di istruzione religiosa. In serata nelle moschee si tengono preghiere speciali e il Corano è recitato nelle moschee, per radio e per televisione.
Il mese è contrassegnato da un’atmosfera di festa, le famiglie e gli amici si incontrano per cenare e vegliare insieme.
Per molti il mese di Ramadan è un’occasione di ritorno alla pratica religiosa, infatti il digiuno è ritenuto un’azione purificatrice.
L’osservanza del digiuno varia a seconda dei paesi.
In questo mese l’accento è posto sull’esercizio della volontà e sull’obbedienza a Dio, sul ringraziamento per il dono del Corano, sulla vicinanza di Dio la fraternità islamica, sul senso di solidarietà verso i poveri e sulla purificazione spirituale.