L’islam è una sola ed unica religione. Ma l’islam non è uniforme. Offre una pluralità di espressioni dottrinali e di opzioni giuridiche.
L’islam è suddiviso in due rami principali, il sunnismo e lo shÎ’ismo. Da questi due rami, si sono separati dei movimenti dissidenti, che, qualche volta, non hanno che un tenue legame con la dottrina iniziale.
Lungo il corso della sua storia, l’islam ha conosciuto delle divisioni interne e delle dissidenze. Il ramo principale è il sunnismo. Separato dal sunnismo, lo shÎ’ismo è praticato dai discendenti di ‘Alî, quarto califfo. Il kharigismo, il cui nome significa “separazione”, è conseguenza delle prime sanguinose battaglie tra i musulmani nel 656-657 (la grande fitna) durante un’insurrezione contro ‘Alî. Oggi i Kharigiti rappresentano 1% dei musulmani, e si trovano in Algeria, in Tunisia e in Libia.
L’ibadismo, una delle sue sette, sopravvive ancora oggi nello Mzab in Algeria.
Il sunnismo, movimento dei ahl as-Sunna wa l-jamâ’a (genti della Sunna e del Consenso), si definisce come la corrente ortodossa dell’islam. Riunisce quei musulmani che riconoscono la legittimità dei primi quattro califfi, “ben guidati” e aderiscono ad una delle quattro scuole giuridiche: hanafismo, malikismo, shafÎ’ismo e hanbalismo.
Il termine shÎ’ismo deriva dall’arabo shî’a, che significa “gruppo separato”. Gli shÎ’iti credono che solo ‘Alî è il successore designato da Muhammmad. Si stima che gli shÎ’iti siano circa il 15% della comunità musulmana totale. Sono radicati in Iran, Iraq, Yemen come pure in Siria, Libano e Turchia.